il cielo di ottobre 2019

IL SOLE

Il giorno 31 passa dalla costellazione della Vergine a quella della Bilancia.
il 1 ottobre sorge alle 7.08 e tramonta alle 18.54 (ora legale)
il 15 ottobre sorge alle 7.24 e tramonta alle 18.31 (ora legale)
il 31 ottobre sorge alle 6.43 e tramonta alle 17.08 (ora solare)
Nel corso del mese le giornate si accorciano di circa 1 ora e 21 minuti
Nella notte tra il 26 e il 27 ottobre torna in vigore l’ora solare.

LA LUNA

Ora legale fino al 26 ottobre

OSSERVIAMO IL FALCETTO LUNARE

Il 28 ottobre 2019, al tramonto del Sole, la Luna ha un’età di 12.5 ore e una fase dello 0.5%. Il giorno successivo, 29 ottobre 2019, al tramonto del Sole la Luna ha un’età di 36.5 ore e una fase del 3.3%.

I PIANETI

Mercurio: il pianeta rimane osservabile per tutto il mese in orario serale. La massima elongazione serale viene raggiunta il 20 ottobre (distanza angolare di 24° 38’ dal Sole); il giorno 22 si registra il massimo ritardo nell’orario del suo tramonto, che non va oltre i 49 minuti dopo il tramonto del Sole. Mercurio rimane quindi molto basso a Ovest, nella luce del crepuscolo serale, vicino a Venere.
Venere: sarà possibile osservare di nuovo il pianeta più luminoso nei cieli della sera però ancora estremamente basso sull’orizzonte occidentale. Data la sua grande luminosità, sarà comunque facile riuscire a scorgerlo brevemente nella luce del crepuscolo serale. A fine mese, dopo il tramonto del Sole, sarà visibile a circa 5° di altezza sull’orizzonte. Nei primi giorni di ottobre Venere completa il suo percorso nella costellazione della Vergine; dal giorno 15 lo osserviamo nella Bilancia che attraversa per intero, terminando il mese vicino al limite con lo Scorpione.
Marte: il pianeta rosso è visibile al mattino presto sull’orizzonte orientale poco prima del sorgere del Sole. Marte si sposta con moto diretto nella costellazione della Vergine, dove rimane per tutto il mese.
Giove: le possibilità di osservare il pianeta gigante sono ormai limitate alle prime ore della sera. Lo possiamo ammirare a Sud-Ovest, sempre più basso in cielo con il passare dei giorni. Sarà suggestivo osservare, poco dopo il tramonto del Sole, il corteo di pianeti formato da Venere, Giove e Saturno. Giove rimane nella costellazione dell’Ofiuco.
Saturno: il pianeta con gli anelli è ancora osservabile nelle prime ore della notte, a Sud-Ovest nella costellazione del Sagittario. Saturno chiude la “sfilata” di astri aperta da Mercurio, Venere e Giove.
Urano: il 28 ottobre il pianeta si trova all’opposizione rispetto al Sole (al limite della visibilità ad occhio nudo) e sarà possibile osservarlo per l’intera notte. Il pianeta si sposta lentamente, con moto retrogrado, nella costellazione dell’Ariete.
Nettuno: dopo l’opposizione del mese scorso, il pianeta rimane ancora osservabile per gran parte della notte a Sud. Per riuscire ad individuare Nettuno è sempre necessario l’uso del telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove resterà fino al 2022.

CONGIUNZIONI

Luna – Giove : la sera del 3 ottobre la Luna crescente e il pianeta Giove si incontrano nella costellazione dell’Ofiuco. Si può notare nelle vicinanze anche la stella Antares nello Scorpion. Luna – Saturno : il 5 ottobre possiamo osservare un incontro ravvicinato tra la la Luna al Primo Quarto e il pianeta Saturno, nella costellazione del Sagittario. Luna – Marte : il 26 ottobre, prima del sorgere del Sole, sull’orizzonte orientale la sottile falce di Luna calante sorge seguita da Marte nella costellazione della Vergine. Luna – Venere – Mercurio : nella costellazione della Bilancia, il sottilissimo falcetto di Luna crescente tramonta insieme a Venere e Mercurio tra le luci del crepuscolo serale del 29 ottobre. Luna – Giove : la Luna e Giove si incontrano per la seconda volta nello stesso mese. Li possiamo osservare a Sud – Ovest , la sera del 31 ottobre nella costellazione dell’Ofiuco.

COSTELLAZIONI

Solo nelle prime ore della notte ci sarà ancora l’opportunità di osservare parte delle costellazioni che hanno dominato il cielo estivo.
Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall’Ofiuco e da Ercole.
Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il “Triangolo Estivo”, del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell’Aquila, Vega della Lira e infine Deneb del Cigno.
Lungo l’eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello Zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell’Autunno e dell’Inverno: in tarda serata sorgeranno prima il Toro e successivamente i Gemelli.
Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, potremo vedere un’ultima volta per quest’anno il Sagittario; a Sud – Ovest il Capricorno e l’Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti.
La costellazione dei Pesci è anch’essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste.
Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell’Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit – cioè sulla verticale sopra le nostre teste.
Tra Pegaso e la Stella Polare, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a “W”, e Cefeo, una costellazione un po’ più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti.
Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda.
Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull’orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell’Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una “Y” rovesciata.

Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all’osservazione astronomica.
Iniziamo con il “Doppio Ammasso del Perseo”: si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo.
Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce.
Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale.
Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l’aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa Galassia di Andromeda, omonima della costellazione che la ospita.
Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a circa 9.460,8 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle!
Concludiamo il tour del cielo con l’Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull’orizzonte settentrionale.
Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.

METEORE

Nei primi dieci giorni del mese potremo controllare il comportamento delle Delta Aurigidi (max 4/5 ottobre), uno sciame di velocissime meteore per lo più di debole luminosità, abbastanza difficile da osservare. Questa corrente meteorica, formata da filamenti di particelle con orbite leggermente differenti tra loro, viene incontrata dalla Terra in momenti diversi, cosicchè la frequenza con cui appaiono le meteore risulta lungo il periodo alquanto confusa. Il 5/6 ottobre, praticamente in assenza di Luna, avremo un’ottima occasione per monitorare l’attività irregolare delle Camelopardidi, che ad esempio nel 2005 hanno mostrato un inatteso exploit di brillanti meteore (anche bolidi), ben testimoniato da molti nostri osservatori della rete IMG-UAIsm / IMO Video Meteor Network. Si tratta di uno sciame interessante da studiare perchè non è ancora chiaro se la Terra abbia incontrato per ora le parti più dense. Quest’anno, l’8/9 ottobre, come già detto, l’apparizione delle Draconidi verrà disturbata dal chiarore lunare, specie nella prima parte della notte. Questa corrente in genere mostra un gran numero di meteore soltanto quando la cometa d’origine, la Giacobini Zinner, è prossima al perielio. Poichè la cometa è transitata vicino al Sole nel settembre 2018 e tornerà nel 2025, è da attendersi di assistere nelle ore notturne a una moderata apparizione con punte d’una decina di meteore/h al massimo, specie con meteore di debole intensità. I modelli che studiano il comportamento delle particelle cometarie rilasciate durante i passaggi al perielio indicano che le Draconidi quest’anno potrebbero mostrare una attività più sostenuta connessa ai residui dei passaggi del 1959 e 1966, durante le ore diurne dell’8 ottobre (tra le 5h e le 16h UTC), un’alta attività radio quindi. Il 2019 ci riserva una chance osservativa abbastanza favorevole con le Orionidi (max 22 ottobre), originate da particelle perse dalla cometa Halley durante vecchi passaggi vicino al Sole. Dopo mezzanotte godremo di una finestra osservativa utile fino a circa le 3h30m, allorchè la Luna inizierà a portare disturbo col suo chiarore e il radiante a nord di Betelgeuse sarà più alto sull’orizzonte. L’osservazione di questa corrente continua a essere avvincente poichè da un anno all’altro la sua densità spaziale risulta cambiare e di conseguenza la quantità delle meteore visibili (ZHR di 10-30 meteore in media). In effetti le Orionidi non presentano un unico massimo, ma una serie di variazioni della frequenza soprattutto tra il 18 e il 23 ottobre, dato che la Terra nel suo moto nello spazio incontra appunto zone più o meno dense di meteoroidi. Occorre anche tener presente che per tutto il mese sono attive le Tauridi dalla regione a nord della Balena. Anche se il loro numero maggiore si registra in novembre, già in ottobre questo sciame può raggiungere tassi abbastanza ragguardevoli, specie verso il 10 ottobre e a fine mese. Ottobre inoltre è un buon mese per dedicarsi nelle ore serali e nei momenti senza Luna alla fotografia, in quanto tutta la regione prossima all’eclittica, tra le costellazioni dell’Ariete, Pesci, Balena e Toro, è solita dare origine a grossi bolidi brillanti di probabile origine asteroidale.

FONTE UAI